Festa di S. Giuseppe in Sicilia tra religione, tradizione e cucina

Altari di S Giuseppe

Nel ricco panorama delle feste e tradizioni siciliane, la festa di S. Giuseppe in Sicilia occupa sicuramente uno dei primi posti quanto a partecipazione e sentimento.

La figura di S. Giuseppe, sposo di Maria e padre putativo di Gesù, è molto venerata in Sicilia, e lo dimostra l’alto numero di persone con nome Giuseppe e tutti i suoi derivati: Peppe, Peppino, Pino, Pippo, Giuseppa, Giuseppina, Peppina, Pina, Giusy, ecc…

Nelle case dei nostri nonni troneggiava in bella vista un quadro, una stampa o una statua raffigurante S. Giuseppe  con in braccio il Bambino Gesù e allo stesso tempo era difficile trovare qualcuno che non si portasse sempre dietro un santino corredato da preghiera a protezione della famiglia e delle persone care. Perché in effetti S. Giuseppe è un po’ il simbolo della famiglia, dell’onestà, dell’umiltà e dell’amore per le cose semplici.

Festa di S. Giuseppe in Sicilia: piatti tipici


Tantissime sono i piatti della tradizione legati a questa ricorrenza. Si tratta per lo più di piatti semplici, realizzati con ingredienti poveri, che rispecchiano  la figura di S. Giuseppe.
Molti di questi piatti venivano addirittura preparati dalle famiglie più benestanti per essere offerti alle famiglie più povere.
Come il minestrone di San Giuseppe, una minestra di pasta, legumi e verdure che secondo la tradizione veniva preparata in grossi pentoloni e poi distribuita su grandi tavolate; o come il pane di S. Giuseppe, tipico della Provincia di Palermo, una pagnotta tonda, incisa in superficie, con dentro semi di finocchio, che ancora oggi viene benedetto in chiesa.

La pasta con le sarde, a base di sarde e finocchietto selvatico, è sicuramente uno dei piatti più tipici della cucina siciliana, e più precisamente di quella palermitana. Piatto assai povero: basti pensare che le sarde si trovano ad un prezzo bassissimo ed il finocchietto cresce selvatico e lo si può raccogliere in campagna. Una vera prelibatezza che trae le sue origini dalla dominazione araba.

Sfincia di San Giuseppe

Tutt’altro che povera invece è la Sfincia di S. Giuseppe, una frittella piuttosto gonfia, ricoperta di crema di ricotta con scaglie di cioccolato e frutta candita. Una vera manna dal cielo per tutti i golosi e gli amanti dei dolci.
Troneggia in tutte le pasticcerie praticamente tutti i giorni dell’anno, ma sarebbe un sacrilegio non gustarla proprio in questa giornata. 

Festa di S. Giuseppe in Sicilia: tradizioni religiose 


Altari di S. Giuseppe

La città di Caccamo dedica ben due manifestazioni alla festa di San Giuseppe, entrambe organizzate dalla Chiesa della SS Annunziata. Due domeniche prima del 19 va in scena A’ Retina, ovvero una sfilata di muli bardati a festa accompagnati dalla banda musicale, che fa il giro del paese raccogliendo offerte in natura, le cosiddette prumisioni (offerte) che i devoti fanno al Santo. Le due domeniche precedenti alla festa, sempre alla chiesa dell’Annunziata, viene accesa A’ Scalunata di San Giuseppe, una lunga scala di ceri illuminati dietro l’altare, in cima alla quale si trova la statua di S. Giuseppe col Bambino.

In molti paesi vengono allestiti gli Altari di San Giuseppe e vengono imbandite le Tavolate di S. Giuseppe, in cui intere famiglie, in virtù di una promessa fatta al santo, contribuiscono nella preparazione di cibi e pietanze tipiche da offrire ai poveri. Questa tradizione è molto sentita a Salemi (dove negli ultimi anni la festa ha assunto toni più folkloristici, richiamando l’attenzione di molti turisti), Niscemi, Leonfronte, Salaparuta, Balestrate, Borgetto, ecc…

A Ribera i festeggiamenti iniziano dalla domenica precedente, con l’entrata dell’alloro, ovvero una sfilata di uomini a cavallo che reggono rami di alloro, seguiti da una torre alta 10 metri, ricoperta da varie forme di pane benedetto e sormontata dal quadro di San Giuseppe, trainata da un carro.

Diffuse, specie in molti quartieri del centro storico di Palermo, sono le spettacolari Vampe di S. Giuseppe, degli immensi falò, accesi la sera del 18 marzo, che praticamente illuminano a giorno l’intero circondario. Una tradizione molto antica e molto sentita, che nonostante la sua pericolosità si ripete tutti gli anni.

A Scicli, in provincia di Ragusa, la notte del 16 marzo, fin dal medioevo si fa la Cavalcata di S. Giuseppe: si passa a cavallo per la città e intanto si accendono i fuochi benedetti

Autore: Giusy Vaccaro
FotoGiusy Vaccaro

Informazioni su Giusy Vaccaro 439 Articoli
Autrice del blog Io Amo La Sicilia. Nata e cresciuta a Palermo, amo la mia terra, nonostante le sue infinite contraddizioni.

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