Torre Faro e lo Stretto di Messina

Torre Faro, meglio conosciuta come Capo Peloro, o semplicemente lo Stretto di Messina, è uno dei luoghi più suggestivi di tutta la Sicilia. In questo lembo di terra che si allunga fino a dividere il mare Tirreno dal Mar Ionio, si può godere di una vista spettacolare, oltre ad ammirare e potere fare il bagno in acque limpidissime e più che invitanti. Siamo nella punta più estrema a nord della Sicilia, nel tratto più vicino alla Calabria e dove lo Stretto è più “stretto”!

Per un siciliano guardare oltre lo stretto significa guardare non solo alla Calabria ma all’Italia intera, il cosiddetto “continente”, una terra apparentemente così vicina e che invece sembra lontanissima, per modi di vivere, usanze, tradizioni, clima, contesto e tanto altro ancora. Sembra quasi che quel breve tratto di mare di circa 3 km in realtà sia grandissimo e porti le due terre ad essere lontanissime.

CARATTERISTICHE

 TIPO DI SPIAGGIA  Ghiaia
 ACCESSO  Spiaggia libera con presenza di alcuni lidi
 SERVIZI  Docce a pagamento
 PARCHEGGIO  Libero a pagamento lungo la strada nelle zone blu
 E’ AFFOLLATA  Si ma rimane molto vivibile
 DOVE MANGIARE  Nei lidi è possibile mangiare panini e piatti pronti, oltre che gelatgi e granite

LE SPIAGGE

Grazie alla sua conformazione Torre Faro è bagnata da due mari ed offre un vasto numero di spiagge bellissime. Il fondale è prevalentemente roccioso e ricco di pesci, molto adatto alle immersioni. Ma non mancano le spiagge di sabbia fine o quelle con ciottoli. Qui si trovano sia lidi attrezzati con sdraio ed ombrelloni con possibilità di mangiare, sia spiagge libere dove potersi distendere e godere del silenzio e della quiete della natura.

Sulla punta estrema si trova un alto pilone, esatta fotocopia di quello presente dall’altra parte in Calabria, che un tempo serviva per trasportare l’energia a tutta l’isola e che da anni è in disuso.

LA LEGGENDA DI SCILLA E CARIDDI

L’incontro e scontro tra le correnti ha reso queste acque difficili da navigare. Non provate mai a fare il bagno nel punto esatto dell’incontro delle correnti: rischiate di essere trascinati via senza possibilità di opporvi o resistere alla forza della natura. Proprio a causa di queste difficoltà, fin dall’antichità sono nate storie e leggende che parlano di strane creature e maledizioni che colpivano i poveri naviganti che si avventuravano da queste parti. Le più famose riguardano due terribili creature capaci di provocare morte e distruzione: Scilla e Cariddi.

Scilla, figlia di Forco e Crataide, era una splendida ninfa del mare. La sua bellezza attirava molti pretendenti che tuttavia lei rifiutava pedissequamente, preferendo trascorrere le proprie giornate a giocare tra le limpide acque con le altre ninfe. Del resto come darle torto! Un giorno anche Glauco, dio del mare, si innamorò di lei e per evitare l’ennesimo rifiuto decise di rivolgersi alla maga Circe, famosa anche per i suoi filtri d’amore. Pessima mossa perché Circe a sua volta si innamorò di Glauco e non solo si rifiutò di preparare il filtro, ma cominciò a corteggiarlo. Sentendosi rifiutata e rosa dalla gelosia si vendicò sulla povera ed ignara Scilla, trasformandola in una creatura mostruosa e feroce, di cui nessuno poteva più innamorarsi. Divenne famosa come  “Colei che dilania”, che strappava i marinai dalle loro navi ogni volta che passavano vicino la sua tana. Chi osava passare dalle sue parti cadeva vittima dei suoi agguati ed andava incontro alla morte.

Dal lato opposto a Scilla si trova un’altra creatura mostruosa, Cariddi, divenuta famosa come “Colei che tutto divora“. Anche Cariddi non nasce mostro ma ci diventa a causa di una magia attuata per vendetta. Figlia di Poseidone dio del mare e Gea dea della terra, Cariddi ha fin da piccola un appetito insaziabile, di quelli che ti fanno divorare tutto ciò che hai attorno senza guardare in faccia nessuno e senza badare alle etichette. Fu così che un giorno divorò l’intera mandria di buoi che Eracle stava trasportando sulle sue navi, provocando l’ira di Zeus che la trasformo in un mostro orribile. Cariddi divenne così una creatura che inghiottiva enormi quantità di acqua per poi ributtarla in mare, provocando quei vortici terribili che facevano affondare le navi.

METEO

 

COME ARRIVARE

Percorrendo le autostrade A19 ME-CT e A20 ME-PA, con uscita allo svincolo di Messina Boccetta, e proseguendo sulla litoranea verso la località “Ganzirri” e la Punta di Capo Peloro.

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Informazioni su Giusy Vaccaro 439 Articoli
Autrice del blog Io Amo La Sicilia. Nata e cresciuta a Palermo, amo la mia terra, nonostante le sue infinite contraddizioni.

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