Un dolce aristocratico: il Biancomangiare con latte di mandorle

biancomangiare

Ci sono dolci molto elaborati, dall’aspetto ricco e colorato, che richiedono lunghe ore di preparazione e grandi abilità tecniche, capaci di incantare prima con gli occhi e poi con il palato. E poi ci sono dolci più semplici, raffinati, eleganti, che non hanno bisogno di sovrastrutture per colpire la vista o il palato, ma che vanno diritti al’essenza del gusto, capaci di conquistare con la propria delicatezza. Come il Biancomangiare, il dolce più aristocratico della cucina siciliana.

Il nome è un omaggio al suo aspetto e al suo colore predominante, il bianco, come l’ingrediente principale di questa ricetta, ovvero il latte di mandorle. Da qui parte tutto, dalla mandorla, uno dei prodotti di punta della pasticceria siciliana sempre molto fantasiosa e attenta nell’utilizzo dei prodotti della propria terra. Il tutto poi viene guarnito con mandorle e pistacchi tritati, e la scorza di un limone. C’è proprio tutta l’essenza della Sicilia in questo dolce.

La ricetta ha origini arabe, intorno al IX secolo, e la versione più antica è del territorio di Modica e Ragusa. Oggi viene preparato anche con il latte ovino o caprino, sicuramente più semplice da reperire, ma non per questo più buono.

Ingredienti

  • 1 litro di latte di mandorle
  • 150 g. di zucchero
  • 90 g. di amido
  • scorza di un limone
  • mandorle e pistacchi tritati

Preparazione

  • Sciogliete l’amido in poco latte freddo e mescolatelo senza lasciare grumi.
  • Mettete il composto in un pentolino dentro il quale aggiungerete il restante latte, lo zucchero e la scorza di limone.
  • Scaldate mescolando, fino a quando il latte sarà denso.
  • Versatelo negli stampini e lasciatelo raffreddare a temperatura ambiente.
  • Quindi trasferite tutto in frigo per almeno un paio di ore.
  • Sformare il dolce su un piatto e decorare con mandorle e pistacchi tritati.

Informazioni su Giusy Vaccaro 439 Articoli
Autrice del blog Io Amo La Sicilia. Nata e cresciuta a Palermo, amo la mia terra, nonostante le sue infinite contraddizioni.

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