50 sfumature di Nebrodi: colori e sapori del parco più grande di Sicilia

Parco dei Nebrodi

Nell’immaginario collettivo la Sicilia è sinonimo di sole, mare, vacanze e buon cibo, ma spesso dimentichiamo che, oltre alle splendide spiagge, esiste anche un entroterra meno blasonato ma non per questo meno interessante, anzi ricchissimo di bellissimi paesaggi, storia e cultura che non finiscono mai di sorprendere. Oggi voglio parlarvi dei Nebrodi, una catena montuosa a nord della Sicilia, che assieme alle Madonie ad est e ai Peloritani a nord, forma l’Appennino siciliano.

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Cosa vedere nel parco dei Nebrodi

Il parco dei Nebrodi costituisce il vero polmone verde della Sicilia, con oltre 85 mila ettari di parco rigoglioso. Certo non saranno le Alpi, ma vi posso assicurare che sono assolutamente in grado di offrire scenari spesso fiabeschi, con boschi fitti, vallate di prati verdi e fioriti in primavera, fiumi e corsi d’acqua, piccoli laghi naturali ed artificiali, ed ovviamente animali di vario genere, tra cui aquile, avvoltoi, grifoni, cervi, volpi e  il maiale nero, tipico di questa zona.

A nord il parco de Nebrodi copre gran parte della provincia di Messina e si affaccia sul mare Tirreno. Vi consiglio vivamente di fermarvi nei tantissimi punti belvedere che trovate lungo le strade statali. Da qui potrete ammirare l’arcipelago delle isole Eolie, ben visibile in tutta la zona, anche in presenza di foschia. Le isole sembrano così vicine, come se si potessero toccare con mano, e a volte assumono le sembianze di piccoli satelliti nello spazio. E’ praticamente impossibile non lasciarsi coinvolgere dalla calma, dalla serenità e dalla perfezione che la natura riesce a regalare.

Etna

A sud i Nebrodi toccano una piccola parte delle provincie di Enna e Caltanissetta. Da qui si può ammirare l’alta cima dell’Etna, che svetta incontrastata e mostra la sua punta innevata per gran parte dell’anno.

Castello BrancifortiTutto attorno ed in mezzo al parco trovate decine di comuni e antichi borghi tutti da ammirare. Tra i più importanti ricordiamo Bronte, ai piedi dell’Etna, famosissimo per il pistacchio; Montalbano Elicona, vincitore del premio Borgo dei Borghi 2015; Santo Stefano di Camastra, famoso per le ceramiche; Floresta che con i suoi 1275 m s.l.m è il comune più alto della Sicilia. Tra castelli, chiese, passeggiate e tradizioni religiose, di cose da vedere e da fare ce ne sono davvero tante. E non allarmatevi se lungo la strada vi troverete davanti un pacifico gregge di pecore che vi impedirà momentaneamente di passare: qui è del tutto normale.

Il cibo

Un altro degli aspetti peculiari di tutta questa zona è il cibo. Se siete a dieta e volete continuare il vostro rigido regime alimentare allora non osate avvicinarvi da queste parti. Perchè si mangia troppo bene e sarà impossibile resistere alle infinite tentazioni.

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Si parte dalla colazione, con l’immancabile granita con panna e brioche, tipica del messinese e della Sicilia orientale; a pranzo ottime fettuccine con porcini, o ragù di salsiccia, o crema di nocciola, o qualsiasi altro prodotto tipico della zona; a cena carne, dall’agnello al maiale, dalla tagliata di manzo alla salsiccia. Carne ottima, tenerissima, spesso di animali allevati in zona. E poi salumi, formaggi, ortaggi e l’immancabile varietà che solo la pasticceria siciliana sa offrire. Serve altro?

Il calore della gente

Abbiamo voluto lasciare per ultimo, ma non certo per importanza, uno degli aspetti che più ci hanno colpito di questa zona, ovvero la gente. Se siete abituati ai ritmi frenetici della città e alla difficoltà dei rapporti sociali, faticherete molto ad abituarvi alla gentilezza, alla disponibilità e allo stile di vita di queste persone così cordiali, capaci di vivere in simbiosi con la natura. Spesso vi sentirete in imbarazzo, consapevoli di ricevere molto di più di quanto siete capaci di dare.

Informazioni su Giusy Vaccaro 439 Articoli
Autrice del blog Io Amo La Sicilia. Nata e cresciuta a Palermo, amo la mia terra, nonostante le sue infinite contraddizioni.

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