Tindari: il santuario, la città antica e la laguna

Uno dei panorami più belli che abbia mai visto in vita mia è sicuramente quello che si può ammirare da Tindari, località adagiata su un promontorio dei monti Nebrodi. Da qui lo sguardo si affaccia sulla vastità del golfo di Patti e si viene immediatamente proiettati verso scenari fantastici: il mare con i suoi splendidi colori e sfumature; le isole Eolie all’orizzonte, simili a piccoli satelliti nello spazio, così lontane e allo stesso tempo così vicine; la lingua di sabbia sottostante, simile alla sagoma di una madre che abbraccia il suo bambino, ed i laghetti di acqua salmastra della vicina riserva naturale. Impossibile staccarsi da questa visione.

Ma Tindari non è solo panorami mozzafiato. Tindari è una città ricca di storia, cultura, leggende e tradizioni religiose che si tramandano da secoli. La città è stata fondata nel 369 a.C. da Dioniso di Siracusa, ed è stata colonia dei Cartaginesi, dei Romani e dei Bizantino.

IL SANTUARIO, LA MADONNA NERA ED IL MIRACOLO

Santuario di Tindari

Tra l’VIII ed il IX secolo d.C., durante una forte tempesta, approdò sulle coste di Tindari una nave proveniente da oriente. Passata finalmente la tempesta e con il mare nuovamente calmo la nave tentò di ripartire e riprendere il proprio viaggio, ma con scarso successo. Sembrava infatti essersi incagliata e l’unico modo per prendere il largo era quello di alleggerire il carico. Molte cose furono gettate in mare ma solo quando ci si liberò da una grossa e pesante cassa in legno la nave finalmente poté salpare verso una meta sconosciuta.

La cassa fu in seguito ritrovata dai pescatori locali e, dopo essere stata portata a riva, fu aperta. Al suo interno, con estremo stupore, i pescatori vi trovarono una statua in legno di cedro della Madonna con in braccio il Bambino Gesù. Nasce così il culto della Madonna nera di Tindari e del santuario che fu costruito in seguito, per consentire ai fedeli di ammirare e pregare la Madonna.

Laghetti di Marinello

Molti furono i pellegrini che erano disposti anche a fare tanta strada pur di vedere la famosa Madonna di Tindari. Tra questi c’era una donna, arrivata sul luogo insieme alla sua bimba di 4 anni. Si narra che dinnanzi alla statua la donna rimase sconcertata, quasi tradita da tale visione: aveva camminato a lungo, si era stancata, e tutto questo per vedere una Madonna nera che oltretutto le sembrava tanto brutta.
Sarà stata la delusione, sarà stata la stanchezza, o un semplice messaggio divino, fatto sta che la donna perse di vista la bimba e non si accorse che si stava sporgendo un po’ troppo da una finestra. Quei pochi secondi furono fatali: la bimba perse l’equilibrio e cadde giù, un volo di 268 metri, finendo per schiantarsi sul mare che da quell’altezza equivale a cadere su una lastra di cemento.

In preda alle lacrime la donna si pentì, chiese perdono alla Madonna e la implorò di salvare sua figlia. Poi si sporse e si accorse che dalle acque era emersa una lunga striscia di sabbia che aveva la forma di una madre che abbraccia il proprio bimbo. Sua figlia era proprio lì, intenta a giocare beatamente, come se nulla fosse mai accaduto.

I RESTI DELL’ANTICA CITTA’

Area Archeologica di Tindari

Molti vengono a Tindari per visitare il santuario, tuttavia questo non è l’unica “attrazione” del luogo. Infatti a Tindari si possono visitare i resti della città antica ancora ben conservati. Un luogo molto più che suggestivo, immerso nella natura, con una vista incredibile sul mare ed un’alternanza di colori pazzesca. Luogo poco pubblicizzato ma di straordinaria bellezza, che merita assolutamente di essere visto.

Splendido è il teatro, che si affaccia sul mare, risalente al IV secolo a.C. e successivamente ristrutturato dai romani. E’ un vero capolavoro di ingegneria acustica ed ospita da decenni festival di musica e danza.

DA NON PERDERE

Assolutamente da non perdere, se passate da qui, la passeggiata tra le infinite bancarelle che vendono di tutto, da oggetti religiosi a souvenir della Sicilia.
Se volete fare il bagno in un luogo surreale allora non perdetevi una bella escursione tra i laghetti di Marinello. Ci si arriva dalla spiaggia di Oliveri, dopo una camminata di un km sotto il sole, ma dopo ne vale la pena. Immaginatevi questa lunga striscia di sabbia praticamente deserta: da un lato mare piatto, simile ad un lago; dall’altro mare aperto, con le isole Eolie da sfondo. Poi fate voi!

COME ARRIVARE

Per arrivare a Tindari con l’auto è consigliabile prendere l’autostrada Palermo-Messina ed uscire a Falcone. Da qui seguire le indicazioni per Tindari.

Informazioni su Giusy Vaccaro 439 Articoli
Autrice del blog Io Amo La Sicilia. Nata e cresciuta a Palermo, amo la mia terra, nonostante le sue infinite contraddizioni.

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