La Palermo arabo-normanna: Chiesa di S. Cataldo

Situata a Piazza Bellini, accanto alla più famosa Chiesa dell’Ammiraglio (meglio conosciuta come Martorana), si trova la piccola chiesa di San Cataldo, capolavoro di arte arabo-normanna, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO il 3 luglio 2015.

Anche questa chiesa, come la sua dirimpettaia, fu costruita per volere di un Ammiraglio del Regno, Majone da Bari, e venne edificata tra il 1154 ed il 1160. Come tutte le opere che risalgono a quel periodo, fu commissionata da cristiani ma costruita da architetti arabi, e la fusione tra i due stili è piuttosto evidente.

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La caratteristica principale della parte esterna sono le 3 cupole rosse che spiccano sul tetto, di chiare origini arabe, uno dei simboli della città. L’interno è molto semplice, di forma rettangolare, a tre navate, con i mattoni a vista, le colonne in corrispondenza delle cupole a formare degli archi. L’elemento decorativo di maggiore spicco è il pavimento in mosaico.

Una delle caratteristiche più significative di questa chiesa è la luce: quella naturale, che entra attraverso delle piccole finestre poste in alto, è molto fredda e contrasta con la luce calda proveniente da lampade poste all’interno in basso. Un gioco di luci che crea un’atmosfera davvero molto particolare.

Nel corso dei secoli la chiesa ha vissuto il passaggio a diversi proprietari ed ha addirittura cambiato destinazione d’uso. Nel 1182  fu donata da Guglielmo II al monastero dei frati Benedettini di Monreale. Nel 1867 divenne deposito delle lettere della Posta di Palermo e nel 1882 la chiesa venne restaurata e ricondotto agli antichi splendori da Giuseppe Patricolo.

Oggi è sede  dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Apertura al pubblico:
tutti i giorni ore 9:30-12:30; 15:00-18:00.

Ingresso a pagamento:
singolo: € 2,50
ridotto: € 1,50

Fotogallery

Dove si trova

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Informazioni su Giusy Vaccaro 439 Articoli
Autrice del blog Io Amo La Sicilia. Nata e cresciuta a Palermo, amo la mia terra, nonostante le sue infinite contraddizioni.

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