Alla scoperta del vero street food tra i mercati di Palermo

Da quando Palermo è diventata la quinta città al mondo per il miglior street food e la prima in Europa, l’attenzione verso determinati cibi tipici della nostra cucina si è amplificata in maniera esponenziale, al punto da diventare una delle principali attrazioni turistiche. Negli ultimi anni ho visto nascere decine di nuovi locali di street food in ogni angolo del centro storico di Palermo. Tutti locali che possono vantare una numerosa clientela, sia turisti che persone della città, a tutte le ore del giorno e fino a tarda sera. 
Ne ho provati diversi e devo ammettere che la qualità ed il rispetto della tradizione sono sempre messi al primo posto, quindi dovunque si va si casca bene! Tuttavia questi locali un po’ modaioli hanno un po’ snaturato l’essenza dello street food, del cibo di strada che solitamente si mangia in piedi, sporcandosi le mani e, appunto, per strada, magari sotto il sole, magari senza un posto dove potersi sedere. Quindi se volete avere un’esperienza di street food al 100% il luogo migliore dove andare sono gli antichi mercati di Palermo, come il Capo, Ballarò e la Vucciria. 
Ed è con questo spirito che ho deciso di partecipare alla passeggiata Viaggio tra i mercati arabi e il cibo di strada organizzata da Sguardi Urbani in occasione della manifestazione Le mille e una Palermo. Una passeggiata attraverso i due mercati arabi di Palermo, ovvero Il Capo e Ballarò, dove ancora oggi si può assaporare la vera essenza di Palermo che si mantiene fedele a se stessa nonostante il turismo di massa. Se ci pensiamo bene il mercato era il luogo dove si svolgeva gran parte della vita un tempo e dove, mentre si concludevano affari, si mangiava spesso anche in maniera veloce.

Il mercato del Capo

Mercato del Capo PalermoIl mercato del Capo si trova nella zona nord del centro storico della città che dal Teatro Massimo ci conduce fino alla Cattedrale. Il mercato è delimitato da Porta Carini (riedificata nel 1700, così chiamata perché orientata verso il paese di Carini da dove arrivavano i venditori di frutta dalle campagne) e da Piazza Beati Paoli, (dove un tempo scorreva il fiume Papireto e così chiamata in onore della famosa setta protagonista dei romanzi di Luigi Natoli). Al suo interno un intricato labirinto di vie completamente riempito da numerose, colorate e chiassose bancarelle, e circondate da antichi palazzi e alcune delle più belle e purtroppo poco conosciute chiese di Palermo. 
Devo ammettere di essere piuttosto impreparata su questo mercato che conosco poco, ma devo assolutamente tornarci per ammirare con più calma la Chiesa dell’Immacolata Concezione e la Chiesa della Madonna della Mercede. E magari anche per fare la spesa!

Il mercato di Ballarò

Mercato di Ballarò PalermoSul mercato di Ballarò sono molto più preparata, sia perché ci venivo da bambina con mio padre, sia perché la mia scuola si trovava esattamente a 20 metri da qui. Il mercato di Ballarò è il più antico ed il più grande di Palermo, si estende lungo una zona molto vasta che va da Corso Tukory fino a Piazza Casa Professa, con diversi punti di accesso. Sorge nel popolarissimo quartiere dll’Albergheria e nel corso degli anni ha saputo svilupparsi, pur mantenendo sempre il suo stile inconfondibile dove l'”abbanniata” la fa da padrone. Oltre alle classiche bancarelle sono moltissimi i locali dove potersi sedere e mangiare  pietanze tipiche con cifre molto abbordabili.
Ballarò è famoso anche per molti monumenti di prestigio che si trovano al suo interno, come la Torre di S. Nicolò che permette di avere una vista panoramica di Palermo dall’alto a 360°, la splendida Chiesa di Casa Professa, la Chiesa del Carmine Maggiore e la Camera delle Meraviglie

Street food tra i mercati di Palermo: cosa mangiare

A questo punto vi starete chiedendo: ebbene, durante questo tour, che cosa avete mangiato? Le pietanze sono tante, spesso non proprio tra le più leggere, da quelle più classiche e famose, a quelle meno conosciute ma proprio tipiche:

sfincione: una specie di pizza dall’impasto alto e spugnoso, ricoperto da pomodoro, acciughe, cacio cavallo e pan grattato;

babbaluci: sono le lumache, piatto tipico del Festino di Santa Rosalia ma che si mangiano durante tutto l’anno;

pani ca meusa: tradotto sarebbe pane con milza (anche se c’è anche polmone e altre parti interiora) fritta nello strutto. È lo street food di Palermo per eccellenza, una vera prelibatezza;

panelle e crocchè: le panelle sono delle frittelle di farina di ceci mentre le crocché sono crocchette di patate. Entrambi fritti, spesso vanno assieme in mezzo al pane;

mussu e carcagnoli: ovvero cartilagini di muso e zampe del maiale, bolliti, tagliati a cubetti  e serviti freddi con sale e limone;

stigghiola: budella di agnello o capretto arrostite, tipici delle scampagnate di primavera ma buoni durante tutto l’anno.

 

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Informazioni su Giusy Vaccaro 439 Articoli
Autrice del blog Io Amo La Sicilia. Nata e cresciuta a Palermo, amo la mia terra, nonostante le sue infinite contraddizioni.

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